martedì 30 luglio 2019

Una introduzione ed un Buco

"In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo."




Con questo incipit incomincia il celebre Lo Hobbit: un racconto, una favola, un mondo intero.
Creato e reso meraviglia dal Prof. J.R.R. Tolkien, questo rappresenta la summa stessa di tutto ciò cui gli affezionati al fantasy classico amano e a cui devono recare eterno tributo.

Non è una novità che, in questo periodo, molto si parli sia del biopic destinato a narrare -e, probabilmente, a favoleggiare - la vita del compianto autore e professore; così come si susseguono in queste ore numerose voci circa la serie tv che giungerà su Amazon Prime Video si spera entro tempi brevi, anche se potrebbero volerci almeno un anno o due per poterla effettivamente seguire.
A questo proposito, sono state rivelate alcune informazioni sul cast, ossia Kate Hawley (costumista della trilogia de "Lo Hobbit", appunto), il premio Oscar Rick Heinrichs (production designer e collaboratore di Tim Burton), John Howe (illustratore e visual designer della trilogia "classica" di Peter Jackson e di quella meno apprezzata per ovvie ragioni de "Lo Hobbit"), Tom Shippey (un noto esperto di J.R.R. Tolkien e collaboratore di Peter Jackson) e Jason Smith (visual effects supervisor di moltissimi film rinomati come "Star Wars: Episodio III La Vendetta dei Sith" e "Harry Potter e il Calice di fuoco").
Gli showrunner e produttori esecutivi saranno J.D. Payne e Patrick McKay ("Star Trek 4") mentre a dirigere i primi due episodi sarà J.A. Bayona (regista di "Jurassic World: Il regno distrutto") che farà anche da produttore esecutivo assieme Belén Atienza. A scrivere la serie saranno invece Gennifer Hutchison ("Breaking Bad"), Jason Cahill ("The Sopranos") e Justin Doble ("Stranger Things"); Shippey fungerà anche da supervisore e consulente per le storie.

Ora, tutto questo potrebbe sembrare un interessante progetto. In realtà, è un interessantissimo progetto, in nome del quale, solo qualche anno fa, probabilmente tutti avrebbero gridato al miracolo.
Oggi, dopo alcune delusioni o almeno conclusioni agrodolci, come per Game of Thrones, senza dimenticare il, a mio giudizio, dimenticabile Lo Hobbit, la trilogia cinematografica firmata dallo stesso Peter Jackson e incredibilmente meno curata della precedente trilogia specie dal punto di vista della regia e degli effetti speciali, la cosa assume un connotato di cauto timore e di circospetto interesse: probabilmente, questo, è un meccanismo di difesa di tutti noi per evitare cocenti delusioni.

Staremo a vedere.

Ma tutto questo come ha a che fare con questo neonato blog?
Personalmente, devo tutto al fantasy: lo amo, pur non accettando tante cose solo perchè fantasy o proprio perchè fantasy per capolavori quando, bè, sono lungi dall'esserlo.
Tutto questo, tuttavia, sarà chiarito nei prossimi post.

Elen síla lúmenn'omentielvo

Lordgirsa