Mancava da tempo, su questi lidi, una bella recensione old school su un film che mi facesse uscire di testae tirare giù Santi, Grandi Antichi, Valar e così via.
In questo periodo ho potuto rivedere, o vedere per la prima volta, diversi prodotti che meriterebbero un ghigno o una simpatica stroncatura: film dal taglio televisivo alla "ti ho scartato da CSI/Magnum PI/Perry Mason", oppure con personaggi scritti così male che inizi a tifare per gli antagonisti pregando che il o la protagonista muoia. Malissimo, possibilmente.
E questo Marcie- una detective fuori controllo, è curiosamente entrambe le cose ed offre un titolo, nell'adattamento italiano, particolarmente onesto e veritiero, incarnando alla perfezione ciò che è la protagonista, ossia un pericolo pubblico, un qualcuno di fuori controllo perchè in preda agli ormoni e in grado di ragionare con la stessa lucidità di un pesce rosso che si nutra dei resti di qualche suo ex compagno di boccia.
Titolo originale, Out of Control: sempre meglio |
Disponibile su Prime Video e prodotta dalla Incendo Production, che sospetto si sia data questo nome per le pellicole da dare alle fiamme per un atto di clemenza, Marcie è questa aspirante detective giovane, bionda, truccata e perfetta anche alle tre di notte, s-vestita rigorosamente da catalogo Victoria Secrets, quando viene destata per partecipare alla scoperta del cadavere di uno spacciatore di droga. Perchè SI, un medico forense aspirante detective di presunti venticinque, ventotto anni, giovane e appena trasferita nel Dipartimento è la prima persona che chiami ad intervenire sul campo.
Chi non ha colleghi di accademia simili? |
Interpretata, si perdoni il termine, da Laura Vandervoort, apparsa anche in Smallville, Saw Legacy, Ted e in qualche altra pellicola, Marcie è la protagonista, archetipo classico di un certo modo di scrivere i personaggi femminili per alcune produzioni fine anni 90 primi 2000: testarde come muli, stupide come muli, fermamente inamovibili come muli anche quando il mondo intero ti dice che forse, forse, stai prendendo un granchio; un personaggio femminile così indipendente, così caparbio, così diffidente e restia a legarsi agli uomini perchè non ha ancora trovato quello giusto, che ci impiega addirittura quaranta minuti di film (su un'ora e mezza) a buttarsi tra le braccia di quello sbagliato. Perchè SI, se sei indipendente e non trovi la persona giusta in quanto selettiva ed esigente, è esattamente quello che mi aspetto da un personaggio così descritto a parole, ma che nella pratica fa tutt'altro.
Chris Kramer in versione Christian Bale dei poveri |
"Quello sbagliato", per la cronaca, è interpretato da Chris Kramer, qui in versione "ho visto Christian Bale e desidero assomigliargli": un personaggio intelligente nonostante tutto, un poliziotto corrotto e bastardo che GIUSTAMENTE si approfitta del QI che non arriva a 65 della brillante patologa/medico forense aspirante detective, la "migliore del suo corso": pensa gli altri come stavano messi.
L'attrice quando ha scoperto in che film avrebbe dovuto recitare: l'alcool è venuto dopo. |
la tipica stazione di polizia nella fantasia di qualcuno |
Non si riconosce il pesce tra i due, per il QI |
Immaginiamo il dramma di quest'uomo |
La faccia che fa Mike quando parla con la figlia, qui interpretato da Francis X. McCarthy, contiene da sola ogni imprecazione verso la bionda aspirante detective: non a caso è presso l'ex istruttore che Lisa si rifugerà quando tutti le daranno la caccia, e sarà sempre il padre di Marcie a far aprire gli occhi a quell'impedita della figlia sul fatto che tutte queste prove sembrino non solo costruite, ma difettare di una cosuccia chiamata "movente" che, se speri di diventare una detective, dovresti come minimo tenere presente.
Chiamalo stronzo |
Gus Sutton si rivela un cattivo per cui tifare, ad un certo punto, perchè fa sempre le mosse giuste: prima mette una contro l'altra le due donne, sfruttandone debolezze e gelosie, poi irretisce la deficiente aspirante detective bionda raccontandole una lacrimevole storia di un amore finito che l'ha portato ad abbandonare il precedente dipartimento e riesce persino, una volta sedotta Marcie, a leggerle il telefono con lei nell'altro ambiente in uno straaccidenti open space con la scusa di prepararle la colazione; a ripensarci, non si capisce nemmeno che cosa trovi di importante nel telefono di lei, che giustamente e ovviamente non è protetto da password pur se è cosa che già io facevo dal 1998, mentre una aspirante detective no. Addirittura, le piazza una cimice in casa per ascoltare le sue conversazioni ed il tentativo di Lisa di discolparsi e indurre Marcie a riflettere sul fatto che Gus di punto in bianco sta facendo di tutto per metterla in cattiva luce; cimice che è solo per un caso, ossia essere una impedita deficiente, che Marcie scopre, facendo cadere il lume che ha in casa con una scena così poco naturale e forzata che secondo me hanno tagliato le bestemmie del regista in sottofondo.
vista in movimento è molto peggio |
Sempre nel novero delle prove idiote che però intelligentemente Gus Sutton crea per colpevolizzare Lisa, questi riesce ad accedere al computer della ex collega ed amante, computer che si trova NELL'UFFICIO DELLA FOTTUTA STAZIONE DI POLIZIA e da li far credere che la donna abbia avuto ingenti perdite avendo pure il vizio del gioco. Non si sa esattamente come, collegandosi ad un computer di lavoro che ci si aspetta protetto anche qui da una cosetta chiamata password, si possa creare tutta questa sequela di prove picchiettando sui tasti per, cronometrati, meno di trenta secondi, senza una inquadratura o qualche indizio che riveli che Sutton sia un genio dell'informatica o almeno abbia creato delle prove finte ALTROVE che ora sta in qualche modo ricollegando al terminale di Lisa.
Forse ci sto pure perdendo troppo tempo, a s-parlare di questo film, che si conclude a tarallucci e vino, con Lisa che viene sparata in pieno petto da Gus ma, scherzone, aveva il giubbotto antiproiettile e Marcie che ha il suo momento di gloria disarmando il cattivo e prendendolo a calci nei Paesi Bassi perchè da sempre fa molto ridere e parità dei sessi prendere gli uomini a calci nelle parti intime.
Ah, ah, ah.
Marcie in cosplay di Dylan Dog e il Capo della Polizia |
Tutto finisce bene, il padre di Marcie dimentica che la figlia fino a quel momento ha fatto solo cacchiate su cacchiate e ne approva le scelte (idiote) di vita, il Capo della Polizia, anch'ella donna in impeccabile tailleur reintegra Lisa che forse a questo punto potrebbe pure dare una ripassata al padre di Marcie che l'ha sempre difesa e protetta, essendo tra l'altro entrambi vedovi - non facciamo che la differenza d'età sia ancora un problema, suvvia - ed il cattivo finisce dietro le sbarre, con la brillante aspirante detective che si prende anche gioco del collega patologo invaghito di lei facendolo ingelosire con il pesce rosso che, diciamolo, è molto più sveglio di lei.