martedì 6 febbraio 2024

City Hunter: in vista del ritorno al cinema di Ryo Saeba, facciamo un recap dei film animati dello Stallone di Shinjuku!

Dopo una pausa più o meno lunga dal grande schermo, dato che l'ultimo lungometraggio è datato 2019, Ryo Saeba, altrimenti detto City Hunter, torna al cinema: l'appuntamento è per i soli giorni 19, 20 e 21 febbraio 2024.
Personalmente, sarò presente tutti e tre i giorni in prima serata per seguire le avventure di Mr. Mokkori, figura che mi accompagna da quando avevo diciannove anni e che mi portava a ridere da solo, di sera, quando mi trovavo a leggere a letto il manga di City Hunter, con mia madre che, nell'altra stanza, si chiedeva che diamine avessi da ridere.




Creato dalla penna di Tsukasa Hojo, le cui matite ci hanno regalato anche Occhi di Gatto/Cat's Eye, Rash!!, Tra i raggi del Sole, Ciliegi in Fiore ed altri, Ryo Saeba resta nell'immaginario collettivo un personaggio sfaccettato, complesso, profondo, ironico, divertente e molto altro ancora.
Per quanto nessun prodotto animato, dalle serie televisive ai lungometraggi, dagli OAV agli speciali per la televisione, gli renda piena giustizia rispetto alla libertà espressiva del manga, City Hunter è ancora oggi, dopo quasi quarant'anni, in grado di sorprendere, divertire ed emozionare.
E ricordando sempre che Angel's Heart non esiste, e che quella tristezza di opera non l'ho mai letta.

Qualcuno mi tolga finanche il ricordo di Angel's Heart, per favore. 

La cosa che comunque fa piacere è che, pur a distanza di tanti anni, l'amore per questo personaggio non è scemato: è tra l'altro notizia che Netflix curerà un adattamento live action di City Hunter, in cui l'attore Ryōhei Suzuki interpreterà Ryo Saeba: a questo proposito ha dichiarato “Sono entusiasta di interpretare Ryo Saeba e sento una grande responsabilità nel interpretare questo amato e leggendario personaggio creato da Tsukasa Hojo. Non vedo l’ora che sia i fan esistenti che i nuovi arrivati ​​in tutto il mondo si innamorino di Ryo Saeba e delle sue avventure divertenti e ricche di azione nella Tokyo moderna”. 


Il dress code grossomodo è rispettato, di viso insomma...

Il passato di Ryo Saeba è sempre stato in parte avvolto nel mistero: mercenario, trovato ed adottato fin da bambino dall'uomo che in seguito egli considererà il proprio padre, su cui però preferisco non approfondire onde evitare spoiler di vario genere, il futuro sweeper migliore del mondo ha avuto esperienze terribili, che solo la dose di umorismo e ironia di cui è provvisto gli permette di affrontare; e quelle stesse caratteristiche sono il mezzo di cui lo stesso Hojo fa ampio uso per stemperare le tematiche che affronta nell'opera.

Droga, guerra, sacrificio, lutti, rinunce, sono tutte cose che normalmente rischierebbero di zavorrare un manga, e che difficilmente potrebbero trovar spazio in un manga di timo umoristico, eppure Hojo è riuscito a farlo, prendendo le prime misure su queste tematiche già ai tempi di Cat's Eye e raggiungendo il proprio apice proprio in City Hunter.


Sparatorie, belle donne ma c'è molto di più

Il prossimo lungometraggio, dunque, dal titolo rivelatore di City Hunter The Movie: Angel Dust, serba già alcune anticipazioni sulla trama per chi conosce l'opera di City Hunter e si presta ad essere probabilmente una delle trasposizioni più importanti e forse pesanti per le tematiche che andrà ad affrontare: proprio per questo invito tutti a recarsi al cinema per supportare questo genere di opere visto che già arrivano in Italia a spizzichi e bocconi, come per i film dello Studio Gibli, e per pochi giorni per volta. 

Per consentire di mettersi in pari a chi in questi anni può aver perso qualche capitolo della saga animata, un veloce recap di tutti i lungometraggi del nostro sweeper preferito.




Primo film cinematografico di City Hunter, tratta della eccellente violinista Nina Stemberg, amica di Maki Himuro, personaggio apparso già nel manga, e della ricerca del proprio padre. Partendo da un semplice medaglione e dal riserbo assoluto, se non manifesta ostilità del proprio nonno a parlare dell'argomento, il film mostra il meglio della saga di CH: tematiche adulte, dramma, divertimento e martellate. La risoluzione finale pur non essendo molto originale è particolarmente ispirata ed emozionante. 



OAV proiettato il 25 agosto 1990, un vero e proprio mediometraggio di 45 minuti, City Hunter : CBW come viene anche chiamato è decisamente intenso, veloce, ricco d'azione. Non c'è molto spazio per l'introspezione, per quanto la figura di Luna sia abbastanza drammatica, ma tutto scorre via in perfetto stile Trappola di Cristallo a cui chiaramente il film si rifà per un paio di scelte narrative e per l'omaggio/citazione al personaggio di Bruce Willis con il detective John McLane. Piacevole, ma aggiunge poco alla storia. In sostanza, un gruppo terroristico si impadronisce di un hotel futuristico per accedere al computer installato al suo interno.




Secondo OAV uscito anch'esso il 25 agosto 1990, sempre di 45 minuti, spesso abbreviato in City Hunter: M$P, si tratta del secondo prodotto che è veloce, dinamico e in sostanza poco ispirato. A differenza del precedente mostra una trama un po' più complessa e con un paio di soluzioni interessanti sebbene nulla di eclatante. In linea di massima l'ho preferito anche per l'idea del "complotto" che si nasconde dietro l'incarico che Emily O'Hara, bella ragazza americana, intende offrire a Ryo. 





Primo speciale per la TV della durata di 90 minuti, l'ho trovato abbastanza... noiosetto. Nessun reale colpo di scena, dato chi sia l'artefice del tradimento è abbastanza telefonato: i personaggi che appaiono sono bene o male gli stessi, le situazioni sono le medesime viste altre volte, la storia stessa sarebbe stata tutto sommato più facile da digerire se solo fosse stata sforbiciata di una buona ventina di minuti, mezz'ora. Diverse scene o inquadrature mi sono inoltre apparse riciclate dagli altri film citati qui.
In soldoni, carino ma non lo rivedrei.



Secondo speciale per la TV, anch'esso della durata di 90 minuti, soffre dello stesso problema del capitolo precedente Servizi Segreti, ossia una lunghezza forse eccessiva ed un mistero pressochè assente,  ma anche dei pregi dei capitoli CBW e M$P con molta azione, situazioni dinamiche e già un pathos maggiore. Ci sono anche quel paio di situazioni Ryo/Kaori che fanno ridere alquanto. L'unica perplessità è che il "cattivo" poteva e doveva essere approfondito molto di più dato che le sue motivazioni sono, se non proprio deboli, quantomeno poco chiare. Menzione d'onore, si fa per dire, per il transessuale Erika doppiata dalla pornostar Maurizia Paradiso. Lo scrivo perchè viene specificato essere una "partecipazione straordinaria", anche se me ne sfuggono le motivazioni. Evidenti omaggi a Speed ed altri film adrenalinici basati sulla velocità.




Ultimo speciale per la TV, nonchè l'unico vietato ai minori di 14 anni per violenza, humor e sconcezze verbali, l'ho trovato davvero scialbo per quanto qua e la alcuni lo reputino uno dei migliori: bho, de gustibus. Tanto per cominciare, le motivazioni dell'avversario sono pressochè ridicole: viene costruito un caos assurdo e una macchinazione ai danni di Ryo solo per costringerlo ad un duello finale. Sarà uno spoiler, forse, ma sinceramente quasi tutti nella serie cercano di affrontare City Hunter per accrescere fama e notorietà, quindi lo possiamo dare per acclarato come leit-motiv. 
Citazioni agli spaghetti western, a Nemico Pubblico ed ai film in cui c'è il canto del cigno di un uomo che, pur avendo tutto, non ha altro da perdere e cerca di trarre soddisfazione dalle proprie ultime occasioni di vivere la vita al massimo.
Strano a dirsi, qui Erika è stato affidato a Riccardo Peroni che ho trovato decisamente più adatto della Paradiso, non me si voglia, molto più in parte e spassoso.
Mi viene comunque da pensare che Ryo e le sue avventure funzionino meglio nell'equivalente televisivo dello "sketch", quindi mediometraggi o comunque episodi entro un'ora di durata.


Vantiamocene pure che resta solo tre giorni in sala...


Ultimo lungometraggio animato di Mr. Mokkori, in attesa di assistere ad Angel Dust, nel film distribuito col solito sistema criminale di soli tre giorni in croce, appaiono come fan service anche le tre Gatte, le originali Cat's Eye di Hojo che collaborano nell'equivalente di cinque, sei minuti di girato, con il nostro Ryo. Parlo di fan service dato non c'è un reale motivo per cui Ai, Hitomi e Rui appaiano nel film ma essendo una presenza per niente ingombrante fa comunque piacere rivederle, specie graficamente aggiornate. Piccolo easter egg, vedere Kaori ed Ai assieme che si lanciano con un paracadute aiuta a vedere quanto i due personaggi siano pressochè identitci, cosa peraltro già nota. Nel film una ex studentessa di medicina si rivolge a CH perchè seguita da alcuni individui. Niente di nuovo per l'antagonista, qualcosina che si smuove nel rapporto Ryo/Kaori mentre la dinamica dei due pare un po' poco sfruttata se non un zinzino invecchiata: un prodotto molto anni 90, insomma, che però soffre anche dei limiti di quel periodo. Le animazioni sono fluide ed i disegni buoni anche se molto, molto riconoscibili dato non c'è nessun tentativo di svecchiare l'opera, anche se questo è opinabile sia un bene od un male. Degna di nota è la colonna sonora, spece per il tema remixato di Cat's Eye che risuona quando le tre Gatte vanno all'azione. 

E con questo bene o male ci siamo: giusto per onore di cronaca segnalo che nel 1993 è uscito un live action su Prime Video con Jackie Chan nel ruolo di Ryo Saeba che non ho ancora avuto il coraggio di vedere e che si intitola proprio "City Hunter", e che in Francia l'aver tradotto/adattato Ryo Saeba in Nicky Larson è da denuncia. 
Lo dico perchè ci tengo a farlo presente: è quasi peggio della serie animata italiana dove veniva chiamato inizialmente "Hunter".

- Lordgirsa- 

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