lunedì 5 agosto 2024

[Recensione] MolFest presenta Blue Words della professoressa Vittoria Bosna

 

Ricollegandomi al post precedente in cui presentavo e parlavo di cosa ha funzionato e cosa no

Ho avuto il grande privilegio ed onore di ascoltare e partecipare alle storie di persone che hanno dato tanto e che possono - anzi, devono - dare tantissimo alla cultura, alla sensibilità ed alla vita in toto, aiutando a formare menti giovani e meno giovani. 




Cominciamo dunque qui a parlare della dottoressa e professoressaVittoria Bosna, e del suo libro Blue Words, edito da  Wip Edizioni e acquistabile comodamente dai seguenti store, ossia AmazonMondadori Feltrinelli. Per chi vuole proprio cercare tutto ciò che attiene a questo romanzo, ecco a voi un pratico link.


Copertina di Blue Words


Ora, pur volendo glissare su Amazon, Mondadori e Feltrinelli non sono esattamente due realtà piccole del settore e, quindi, quando mi sono accostato all'autrice l'ho fatto con la mia tipica aria da feste: può venirne fuori qualcosa di MOLTO divertente per chi come me disintegrava libri scritti con due piedi sinistri da sedicenti nuovi Tolkien/Eco/Dan Brown/inserire nome mainstream di turno, tant'è che ai tempi di Isola Illyon avvisavano coloro che volevano la pubblicità - quindi non necessariamente parole positive - che dovevano passare "dalle fauci di Smaug" (ossia dalla mia recensione), dato che non accettavo nemmeno una virgola fuori posto; oppure può venirne fuori qualcosa di piacevole, ove gli astri fossero congiunti in modo favorevole.

E, stranamente, è stata questa seconda possibilità: caspita, ho perso una ottima possibilità.

Tanto per incominciare, solitamente scindo in modo assoluto persona ed opera, ma in questa circostanza è stata cosa più difficile, in quanto la dottoressa Bosna si è rivelata persona assolutamente deliziosa e competente, tra l'altro consapevole dei - risicati - tempi che si possono impiegare su Internet, dove l'attenzione media di uno spettatore è pari ad una manciata di minuti e la capacità di comprensione spesso rasenta quella di un criceto. Morto. Per questo motivo ha anche trovato tempo per spendere 


Breve excursus della Prof.ssa Bosna

Specifico che il termine "deliziosa" è qualcosa che uso col contagocce, dato che ho sempre la sensazione ne possa venir travisato il senso o fraintesa l'accezione: al contrario in questo caso la professoressa Bosna si è mostrata degna di questo appellativo in quanto in possesso di un curriculum di tutto rispetto ma anche di una percezione corretta del mondo di cui parla e de-scrive, tessendo in maniera armoniosa un plot parecchio interessante: ma di che parla dunque questo Blue Words?



Blue Words è una storia semplice quanto complessa, che narra di Bet, una studentessa universitaria che vive con la madre in una casa situata nel centro storico di una città pugliese: si tratta di Conversano, per essere precisi.
In seguito ad un grave incidente domestico, Bet si trova a dover assistere la propria madre, mettendo in discussione la sua vita e le sue abitudini, cosa che, volendo fare un inciso, se vogliamo rientra anche nel mio campo professionale dato che non manco mai di segnalare quanto certe coperture assicurative siano non già utili ma anzi fondamentali, per il proprio bene e quello dei propri cari.

Ora, il problema nasce dal fatto che Bet è ribelle e anticonvenzionale e nel tempo affronta la situazione con emozioni e reazioni che si alternano, spesso in conflitto tra di loro, così come è ben noto a chi ha dovuto confrontarsi con un parente in quelle condizioni, specie se al contempo era parecchio giovane quando ciò è accaduto. Nel frattempo, ella cerca di ricostruire la storia di sua madre con un intento però che vuole essere oggetto di scoperta da parte del lettore, passando in rassegna alcune fotografie che ritrova in una scatola. Ha inizio così il racconto della madre di Bet, Mag, con un salto temporale che riporta a trent’anni prima, gli anni ´90 in Francia, il tutto filtrato attraverso emozioni, passioni travolgenti, grandi ideali, ma anche turbamento, incomprensione, sradicamento, paura e forse follia. 
Ogni tentativo di accostarlo a quel mezzo scempio de Il Cielo In Una Stanza dei Vanzina subirà da parte mia ingiurie ed offese sensibili e personali, specie che coinvolgano le ultime tre - quattro generazioni.


Tornando seri e senza volermi dilungare troppo, comunque, nel corso della storia vengono messe in evidenza le difficoltà delle relazioni tra i personaggi, le incomprensioni, in particolare tra l'uomo e la donna e la paura di essere (perdere?) sé stessi.
Si può certamente disquisire sull'abilità descrittiva dell'Autrice - come se io fossi titolato per farlo - ma senz'altro è chiaro che qui abbiamo a che fare con una persona che sa scrivere, raccontare e de-scrivere, soprattutto, avendo il non risibile pregio di poter narrare ciò che ella "vede e sente" senza dar per scontato il lettore, che per fortuna non si sente mai spaesato per davvero e trova nella lettura una compagnia piacevole quanto essenziale in una estate che può vivere di tormentoni musicali ottenendo frasi campionate a caso, ma non ne ha mai abbastanza di titoli piacevoli e da far propri. 

A richiesta, abbiamo anche un estratto dell'Autrice che molto cortesemente ci anticipa alcuni messaggi ed informazioni sul suo romanzo.




-Lordgirsa-


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