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mercoledì 12 maggio 2021

VistoIeri: Resident Evil, la saga completa (regia di Paul W. S. Anderson, con Milla Jovovich, Michelle Rodriguez, Iain Glen e altra gente) - SPOILER

Ieri, giusto perchè non avevo modo di farmi male altrimenti, e dato si tratta di film che contemplano una buona dose di urla da sconsigliarne la visione a casa, mi sono sciroppato una maratona di tutti quanti i film di Resident Evil, la saga horror più nota e amata per il mondo videoludico, il vero e proprio spartiacque del genere, che ha generato una saga pseudohorror cinematografica che pochi al contrario ricordano con vero affetto.

Tutto ha inizio da qui.

Quando il primo capitolo del videogioco uscì su pc, con il nipponico nome di Biohazard, nel lontano e preistorico 1996, fu come nascere per la prima volta: qualcosa di così terribile, in senso buono, come Resident Evil, non s'era mai visto nè immaginato. 

Una saga che combinava thriller, action, horror e un po' di strategia per tirare su le risorse e fare scorta di quello che serviva per andare avanti nel gioco il tutto calato in una grafica che all'epoca suscitava stupore e clamore e che, a mio modestissimo giudizio, tiene botta anche oggi che sono passati quasi cinque lustri, era davvero qualcosa di avveniristico, rivoluzionario: e, ad avere uno staff di gente capace, di sceneggiatori competenti e di un regista con i controcosi, il tutto si sarebbe prestato benissimo ad un adattamento cinematografico.
Ok, smettiamo di sognare, e passiamo alla saga videoludica.

Le doti attoriali della Jovovich: tutte e due bene in vista.

Con queste premesse vide la luce il primo capitolo della serie cinematografica nel 2002, richiamando attori di grido anche se non tutti necessariamente iper noti, ad eccezione forse delle sole Milla Jovovich e Michelle Rodriguez: Iain Glen, meglio noto per essere stato Sir Jorah Mormont in Game of Thrones - al quale non va mai bene con le donne, c'è da dire - Eric Mabius, Jason Isaacs, Sienna Guillory, Spencer Locke ed altri.
Dando un po' di numeri, la serie consta dell'episodio iniziale e di ben cinque seguiti - Madonna Santa, CINQUE - di cui ad un certo punto si faticava sia a tenerne il conto, sia a ricordarne l'effettiva utilità: a tal punto ero poco interessato che in un certo momento ho perso conto del numero di capitoli usciti, ripromettendomi che, se proprio necessario, un giorno avrei provato a recuperare eventualmente i vari film ma solo quando la serie si fosse conclusa.

Per chi, come me, alla fine aveva le idee confuse sul numero di uscite, data di proiezione e ordine in cui recuperare i vari capitoli di Resident Evil, per chi, insomma, volesse farsi del male vedendosi tutti questi film, metto a disposizione un veloce specchietto, tenendo conto che da noi sono usciti tutti in momenti differenti:

Resident Evil (2002)
Resident Evil: Apocalypse (2004)
Resident Evil: Extinction (2007)
Resident Evil: Afterlife (2010)
Resident Evil: Retribution (2012)
Resident Evil: The Final Chapter (2016)

Ora, dato che Amazon Prime Video è il mio personale pusher di fiducia per i film, ma a volte la droga la usa direttamente perchè fa scelte quantomeno bizzarre, ha nel mese di ottobre caricato QUASI tutta la saga, salvo Afterlife che a quanto pare è l'unico messo, oibò, a pagamento: non so se sia masochismo, stronzismo o pessima scelta di marketing, ma mi metto nei panni di quanti volevano vedere tutti i film e si sono trovati UN singolo capitolo, quello di mezzo grossomodo, che dovevano pagare. 
Dato che tuttavia possedevo già dal 2011 un cofanetto blueray con i primi quattro film ho potuto ovviare, pur comprendendo quanti si saranno incazzati come iene per questa scelta: più sensato sarebbe stato mettere magari l'ultimo capitolo a pagamento, se proprio, ma non Afterlife che è peraltro il piu dimenticabile assieme a Retribution , due film che assieme non ne fanno uno decente.



Difficile dire a cosa sia dovuto, ma non ho mai visto una saga celebre, che comunque ha incassato uno sproposito, gettarsi via così.
Nemmeno Lo Squalo o lo stesso Alien, con i recenti Prometheus e Covenant, possono dire di essere caduti così in basso, perdendo non solo lo spirito iniziale, dato che un certo potenziale c'era, ma proprio l'idea alla base di questo prodotto: ci avviciniamo difatti pericolosamente al capolavoro del "buttarsi via" in una scala che va da zero a "trilogia de Lo Hobbit", di Peter Jackson.

Dopo un primo film per l'epoca comunque all'avanguardia per effetti speciali, ora senz'altro invecchiato male - basta vedere la Creatura finale che viene affrontata - che mescolava suspence, atmosfere di cospirazione, horror ed action con degli effetti rallenty comunque misurati, ed un secondo capitolo almeno interessante, tutto è andato a scatafascio: la storia ha iniziato a prendere una deriva da fanta thriller, gli zombi che potevano essere sfruttati come, si perdoni il paragone, fece Romero per lanciare una certa invettiva contro il consumismo dilagante, l'effetto gregge e critica sociale, cedono il passo ad esseri che corrono persino, a mostri frutto di ingegneria genetica ma anche di una CGI non sempre convincente e ad una trama che si sfilacciava sempre di più: vengono introdotti le Las Plaguas, sorta di parassiti responsabili di mutazioni, il Virus G che peraltro è antecedente alle plaguas, il Virus C... ho temuto seriamente che dovessimo farci tutto l'alfabeto.

Il nostro Sir Jorah Mormont Dr Isaac: nemmeno qui gli va tanto bene con le donne


Gli effetti di rallenty sono diventati l'equivalente di un meme vivente per Anderson ed il suo modo di confezionare le pellicole successive al punto che si diceva che, eliminandoli, ciascun film sarebbe durato almeno mezz'ora in meno, si sono introdotti concetti come la clonazione selvaggia della protagonista e di uno degli antagonisti e, infine, si è gettata luce nel capitolo finale su chi ella davvero fosse.
La componente suspance si è persa, i jumpscare telefonatissimi giungevano finanche ad annoiare e le scelte di buttare in vacca certune soluzioni come lo pseudoassedio tipo Fosso di Helm nell'ultimo film hanno fatto chiaramente intendere come non ci fosse più una accidenti di idea che fosse una per confezionare un prodotto almeno di intrattenimento che non fosse ignorantissimo.

Per quanto possa sembrare strano, tuttavia, l'ultimo capitolo, The Final Chapter, si è rivelato una sorta di sorpresa: non che le mie aspettative fossero alte, anzi, probabilmente solo perchè erano così basse il film mi è risultato, si perdoni il termine, piacevole per l'ultima mezz'ora. 
Peccato che non ci fossero avvisaglie di certe rivelazioni, e che quindi l'effetto sorpresa sia giustificato anche dal fatto che nessuno poteva immaginare o aspettarsi certe cose perchè, bè, nessuno aveva seminato indizi per iniziare a fare elucubrazioni: e questo in una scala di "madadovediavolosenesonousciti" che va da zero a Aurelius Silente de Animali Fantastici- I Crimini di Grindelwald.
Intendiamoci, non è assolutamente un buon film nemmeno questo capitolo finale: l'azione è sconclusionata, ci sono momenti in cui si capisce qualcosa solo per l'(ab)uso di rallenty e di base i personaggi sono piatti come fogli di carta, non restandone nessuno di veramente memorabile o che almeno ricordi la propria controparte videoludica.
Solo, nel marasma fino a qui visto, già il fatto si gettino le basi per alcune spiegazioni e che si provi a dare un minimo di coerenza al tutto - che pure non torna, ma almeno ci si prova- basta a renderlo migliore degli altri capitoli. O almeno degli ultimi tre.

Evoluzione grafica della protagonista


Milla Jovovich, la indiscussa protagonista della saga, è per quanto sia brutto dirlo, una attrice che ha lavorato solo o prevalentemente in funzione delle sue esperienze matrimoniali: finchè stava con Luc Besson, era la sua Musa, con film come Il Quinto Elemento e Giovanna d'Arco; poi ha avuto qualche esperienza in altre pellicole (Million Dollar Hotel, l'indifendibile Ultraviolet, il pur pregevole Zoolander), ma per il resto è rimasta vincolata alla saga di R.E.
Qualche parte qua e la, finchè nel 2020 recita in Monster Hunter, sempre un film tratto da un videogioco con, sorpresa sorpresa, regista suo marito.
Tutto questo tuttavia non è un andare a dar demerito all'attrice perchè ella è, prevalentemente, una modella: bravina nella recitazione, piacevole nelle sue prime esperienze con Besson ma da li in poi non ha saputo emergere in maniera particolare e dispiace far presente che sia stata scelta solo per questa sua particolare ed indiscutibile bellezza, a volte ingenua, a volte distante, algida (non la marca di gelati) ma per il resto priva di doti attoriali di un certo rilievo.

La stessa deriva della serie, che ha progressivamente abbandonato sempre più il retaggio videoludico a favore di una visione horror con vari mostri la cui origine viene liquidata con un "il virus si è evoluto, e mutando esso provoca effetti differenti" onestamente non basta a soddisfare, specie poi visto che ci sono alcune incongruenze e buchi di trama qua e la che anche da capitolo a capitolo e finanche all'interno dello stesso film di riferimento, rendono la visione pesante per chi cerca la cosiddetta quadratura del cerchio.

Sempre grande rispetto per le attrici, mai sessualizzate. No, no...


Nonostante quindi Resident Evil abbia avuto un guizzo pure apprezzabile verso la fine, tutto questo non basta, a mio giudizio, per salvare la serie da un giudizio comunque negativo.
Poco, molto poco, si può considerare interessante e tutto ciò che si poteva dire, secondo me, si è esaurito con il secondo film, le cui aspettative e possibili sviluppi sono stati ampiamente traditi dal terzo capitolo (compreso) in poi.
Non credo che a livello di cinematografia, almeno, questa saga avrà vita o, meglio, una seconda vita: ho apprezzato già di più il capitolo in CGI di animazione intitolato Resident Evil- Vendetta che, per lo meno, lascia la sensazione d'essere un videogioco sotto mentite spoglie, al netto dell'assenza di interazione: gli zombie restano una tematica che si porta molto, come dimostra la nuova serie di The Walking Dead - World Beyond di recente aggiunta al catalogo di APV; lo stesso Resident Evil resta una splendida realtà videoludica che non accenna a perdere un colpo, venendo proposta e riproposta spesso e volentieri. 

Ma se parliamo di questa esperienza cinematografica, ecco, per restare in tema, credo che sia giusto essa rimanga morta e sepolta, e senza possibilità di venire resuscitata

Si, si parla anche di te


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giovedì 7 maggio 2020

VistoIeri: The Recall - L'Invasione (2017) di Mauro Borrelli con Wesley Snipes, R.J Mitte e Jedidiah Goodacre

Dopo aver visto un po' di tutto, mi auguravo di incappare in un film di fantascienza, meglio se a tema abduction, quindi extraterrestri ed alieni, di buona fattura: ero anzi confortato dal fatto che nel cast ci fosse Wesley Snipes, un attore che mi ha sempre dato ottimi feel per quanto legato ad un periodo d'oro di fine 2000 e primo decennio successivo. Il suo Blade, in particolare, mi è sempre piaciuto tantissimo, e il fatto fosse anche la nemesi di Stallone in Demolition Man l'ha consacrato in un altro ruolo senz'altro sopra le righe, ma iconico.
A VistoIeri, dunque, si parla di The Recall, film del 2017 che ha ricevuto una discreta salva di commenti negativi, opinioni feroci e si è attirato un certo odio: andiamo a scoprire se si tratta di un caso meritato oppure se...no, è meritato ogni giudizio negativo, per quanto probabilmente ciascuno sia figlio di aspettative ed idee sbagliate.




Ora, il problema è che il tema degli alieni che ora aiutano ora sperimentano sugli umani, talvolta spingendo la vita ad evolversi, altre volte salvandola o solo cercando di colonizzarci è sicuramente abusatissimo. La Guerra dei Mondi (l'originale del '54 ed il remake più recente del 2005 di Spielberg con Tom Cruise), Segnali dal Futuro (con Nicholas Cage in un film curiosamente non di melma), Signs di M.N. Shamalayn che ha rappresentato sia un originale film per l'epoca quanto, una volta maturato il mio giudizio critico, una cocente delusione) sono solo esempi di un cinema che non ha mai tradito la funzione primigenia dello stesso ossia spettacolarizzare, raccontare, far sognare e, a tratti, traumatizzare. Ed anche qui accade, ma una volta tanto per più motivi e non tutti sbagliati: credo, almeno. In primis ecco il trailer, che parte come una commediola teen e poi diventa...altro.


Ora, di questo film, che tra l'altro è passato dalle reti locali in questi giorni - se non ricordo male, su Cielo, canale 26, preposto a film sci-fi di basso profilo tra cui il recentemente trattato qui "21-12-2012 La profezia dei Maya" (per traumi vari, cliccate qui) non ho molto da raccontare.
Parte da una potenziale premessa interessante, gli alieni che, si, danno un imput allo sviluppo umano, pescando a caso gli umani per farne esperimenti e, quindi, migliorarne il genoma e, as usual, conferire "capacità superiori", un po' come il passaggio dall'Homo Erectus all'Homo Sapiens, che nell'ottica di questo film significa dare poteri esp e sensi potenziati eccetera; tuttavia, in seguito, ma anche nel mezzo, il tutto viene condito dai tratti tipici di un thriller/survival horror che conduce i protagonisti, tutti o quasi giovani studenti anch'essi tipici e stereotipati dei teen movie, a venir braccati, separati ad uno ad uno, e feriti, uccisi o, peggio, catturati.
In tutto questo ha ruolo di antieroe e occasionale voce spiegona della trama che, di suo, si muove ben poco, il nostro amato Wesley Snipes: ex militare e precedente vittima di abduction, si è/è stato congedato dopo aver raccontato i sia pur frammentari ricordi della sua traumatica esperienza e, da allora, è vissuto come un reietto nel bosco in cui i protagonisti si recano per quella che appare all'inizio un semplice week end senza genitori. 
Ovviamente i ragazzi hanno anche la fortuna di rientrare in quel numero chiuso, anche se cospicuo, di persone prescelte dagli alieni per portare avanti i loro esperimenti: vedi che cu fortunata coincidenza.



Ora, il tono del film è molto discontinuo: la tensione presente non prepara alle scene disturbanti cui si assiste successivamente, e questo magari potrebbe confondere quei due o tre spettatori del film tra i quali, magari, c'è qualcuno che non si attendeva di vedere cose simili: corpi ibridati con tubi e cavi, uomini tenuti in vita ma praticamente "smontati", ricordando molto l'estetica cyberpunk che a tratti i manga di Mazinga, tra cui MazinSaga, possono aver fatto scuola.
Pur durando relativamente poco, circa dieci minuti se non meno, ammetto che nel mio caso si è trattato di un calcio nello stomaco: non che io sia facile da impressionare, pur non amando generi come splatter o slasher, ma è solo che quella deriva non me la attendevo dopo una prima parte tutto sommato noiosa, una più sostenuta anche se infarcita di spiegoni che spiegavano poco e, appunto, una parte finale con certe scene. E un epilogo che, in un certo senso, mi ha lasciato con diverse domande, visto che non ho inteso se si volesse lasciare un finale aperto, oppure gli sceneggiatori avessero esaurito la fantasia o, ancora, la produzione, invece, i soldi.

Sia come sia, è un film strano, con diverse cose per cui può essere consigliato sia pure come intrattenimento spiccio sia come qualcosa da evitare. Lo stesso fatto mi riesca a dilungare poco dipende dal fatto che, pur vistolo non molto tempo fa, le uniche cose che ricordo sono le scene forti ed una serie di situazioni/spiegazioni non del tutto chiare, che alimentano la convinzione il focus della pellicola fosse, in un certo senso, non stato determinato per bene, andando oltre La Guerra dei Mondi di Spielberg ma con, ovviamente, una sostanziale differenza di fondi che pur non penalizzando la pellicola - quel che c'è di effetti speciali è fatto molto bene - pure rende impietoso il paragone contando che questo film è uscito solo qualche anno fa a differenza dell'altro, ben più famoso, con Tom Cruise.

Ritornando quindi alle opinioni negative, per quanto, SI, sicuramente il film non offra molto di nuovo e, di nuovo, SI, non sia certamente reso o recitato bene, pure non è sicuramente brutto come lo si è dipinto: le interpretazioni sono valide, e la sensazione è che siano i personaggi ad essere scritti male, semmai, o per essere stereotipati.
Molto, rimarco, lo fa il tono discontinuo del film che abbraccia un po' tutti i generi del tipo ma senza spingere su nessuno di essi in particolare.
Survival? C'è.
Horror? C'è.
Teen movie? C'è.
Fantascienza? C'è.
E potrei continuare.
L'altra sensazione è che probabilmente un attore come Snipes, sicuramente alla ribalta alcuni anni fa ma ora in calo di presenze sul grande schermo, il suo personaggio e , complessivamente, il suo inserimento/ruolo nella storia abbiano giocato in sfavore della pellicola.
Per la serie, pur essendo bravo, potevano piazzarci chiunque altro, e non sarebbe cambiato nulla.


Per concludere, non è esattamente un film che rivedrei per quanto, in un certo qual modo, sono contento di aver visto almeno una volta.
Ora, perdonate, vado a preparare lo shotgun: magari saranno simpatici e coccolosi come ET ma nel mentre mi cautelo.


mercoledì 11 marzo 2020

VistoIeri: Cruel Jaws (1995) di William Snyder aka Bruno Mattei con D. Luther e G. Barnes Jr


Oggi, a VistoIeri, un bel film con uno squalo. Dove "bello" significa iper derivativo ai confini del plagio, dell'italianissimo Bruno Mattei che, per l'occasione, si è presentato quale regista sotto lo pseudonimo di William Snyder. Wikipedia recita "Dapprima montatore, esordì come regista nel 1970, specializzandosi poi in film a basso costo, spesso di genere horror, quasi sempre stroncati dalla critica." Oltre a vari film ammiccanti e softporno.
Quindi partiamo già BENISSIMO.
Ad onor del vero, Mattei, scomparso tra l'altro nel maggio del 2007, non mi era sconosciuto: avevo visto già Virus, diretto assieme a Claudio Fragasso - un nome una garanzia...al ribasso - il terrificante per i motivi sbagliati Zombi 3 - sempre con Fragasso, vedi il caso - e Terminator 2: no, non il film di Cameron, ma un film riciclone e scopiazzato da Aliens 2-Scontro finale più che dal film Terminator del 1984. Io, nella mia ingenuità, ho recuperato all'epoca prima questo Terminator 2, stupendomi del fatto che fosse ambientato a Venezia e ci fossero squadre tipo i marines spaziali di Aliens che cacciavano mostri mutanti e che ci fosse una macchina del tempo. 
Solo dopo un paio di giorni, parlando con gli amici in un'epoca pre-internet, scoprii che razza di porcheria avessi in realtà guardato. 


Ah, per la cronaca anche qui c'è Fragasso, stavolta come sceneggiatore, sotto lo pseudonimo di Clyde Anderson e il film stesso venne rimaneggiato diverse volte modificandone il titolo per evitare una PROBABILISSIMA accusa di plagio: Contaminator, Alienators, Shocking Dark tra gli altri.
Andiamo sempre meglio.

Con queste premesse, ovviamente, non potevo che aspettarmi un genuino plagio anche per questo Cruel Jaws che richiama grida al celebre film di Spielberg.

Ringrazio Amazon Prime Video che pare essersi abbonata alle produzioni terrificanti di questo genere, consigliandomele persino. Grazie, eh, APV. Bastarda.


Piccola divagazione: manca su questo blog, idea che coltivo da questa estate, un bel listone di film sugli squali, sia quelli da vedere perchè di culto, sia perchè pezzentissimi: una sconfinata lista di tesori, perle rare di bellezza dal celeberrimo capostipite di Spielberg, Jaws/Lo Squalo, film che per poco non indusse il famosissimo regista ad appendere il ciak al chiodo fino alle versioni discount come questo Cruel Jaws, che definire plagio è anche poco.
E poi, certo, la serie dei Two-, Three-,  Five- e ora anche il Six-Headed Shark, perchè dove uno squalo grande e grosso ma ordinario non basta, cosa c'è di meglio di ideare squali mutanti con due, tre, cinque o sei teste? 
Per fortuna però di questi si parlerà in un'altra occasione.


Pensa che fortuna dover parlare di sta serie di film. Ma chi se li guar...ah, si, io.



Film italo-statunitense che definire un plagio è anche poco già dai caratteri della locandina, Cruel Jaws parla di un grosso squalo tigre che semina il panico nei pressi di una località balneare, Hampton Bay, attaccando sommozzatori e bagnanti: tuttavia, le autorità locali minimizzano prima e scelgono di non intervenire poi data l'annuale competizione velica su cui gira l'economia della città o almeno una parte di essa. Per ovviare, verranno incaricati tre individui di fermare lo squalo o, meglio ancora, ucciderlo.
Ora, e' vero che fino agli anni 2000 certe cose erano gestite un po' come il Far West, ergo sui diritti, sui plagi specie di produzioni misconosciute e pezzentissime si era abbastanza flessibili, a seconda di come girasse il vento o l'umore o il rischio queste facessero dei veri soldi: è il caso del già citato Aliens 2 Sulla Terra (1980) che venne portato in tribunale proprio per il titolo che plagiava copiava violentava richiamava espressamente  l'originale film di R.Scott del 1979 e di certo non aveva niente a che spartite con il futuro Aliens 2 Scontro Finale di J. Cameron.


Però è pure vero che, in questo specifico caso, ogni cosa, dai font della locandina alla introduzione del film e dello squalo di notte, fino alla trama ed ai personaggi, è copiata all'inverosimile dal film di Spielberg ed è derivativa al 1000 per 1000.
Già la colonna sonora è qualcosa di totalmente fuori posto, al punto che mixa musica tecnologica con suoni elettronici ad altre sonorità plagiate da Star Wars, e non sto scherzando, rendendo il tutto decisamente sgradevole.
Si parlava di citazioni/plagi: anche qui abbiamo un poliziotto integerrimo chiamato amichevolmente "capo", che è palesemente un richiamo a Martin Brody, e si chiama Francis Martin (...), un tizio biondino che fa ricerche naturalistiche (Hooper), il dubbio che sia stata l'elica di un motoscafo a massacrare la prima vittima, un affarista interessato a non chiudere le spiagge, l'attacco ad una ragazza mentre è col fidanzato (così come per la prima vittima del film Lo Squalo, Chrissie/Christine Watkins), il delfinario come nel terzo capitolo della serie di Spielberg, la teoria della "territorialità", uno squalo pescato per errore convinti che sia quello "giusto", la proposta del tizio biondino di aprire la pancia a quello catturato per essere sicuri che sia lo squalo killer, fino ad interi dialoghi o frasi copiati. 

La locandina del film di Spielberg...

...e quella di Cruel Jaws. 



Il film ha un tenore più vicino all'horror, caro a Mattei, pure se nelle scene di azione non si capisce letteralmente un'acca sia perchè la macchina da presa sembra retta da uno che abbia i polsi rotti, sia perchè non si potevano usare veri squali nelle riprese nè costruirne uno; invece gli effetti speciali, ossia i corpi straziati, quando si vedono, sono realizzati abbastanza bene così come l'industria cinematografica italiana era abituata a fare. Sono presenti vari ammiccamenti softporn, anche questi tipici di Mattei e del cinema italiano di quell'epoca ma è così tanto forte la sensazione di essere di fronte ad un plagio/remake che tutto scorre via in modo lento, prevedibile, a tratti fastidioso specie perchè è già visto. Esplosione finale compresa.


Nel film sono inoltre presenti anche altre cose copiate, da intere sequenze prese senza permesso da film come Lo Squalo 1 , 2 e 3 oppure da L'Ultimo squalo dell'italiano Castellari e Deep Blood (questi due non li ho mai visti ma ho recuperato dei filmati in rete in cui si mettono a confronto proprio le scene, e sono proprio le stesse). Questo film è stato stroncato un po' ovunque, quando si sono peraltro accorti della sua esistenza, anche se ad ora è diventato una sorta di cult come tante pellicole pezzenti del passato. Anche nel mercato asiatico questo prodotto si è ritagliato una certa nicchia anche forse in più rispetto a noi, dato è stato presentato come Jaws 5- Cruel Jaws, quindi un seguito diretto dell'ultimo, orribile, Jaws 4 di Spielberg, quando oramai il franchise era andato a carte e quarantotto.







Difficile raccomandarne la visione: se si ama il genere, si accetta di assistere ad un film recitato come le produzioni scrause anni 70 e 80 tipiche del nostro cinema e di quello statunitense, che anche li non è che se la passassero tanto meglio, può anche valere una visione, e solo una. Se si vuole assistere ad un film totalmente plagiato per scoprire quali e quanti furti siano stati perpetrati a danno di altre pellicole di genere e non, merita tantissimo.
Altrimenti, si può lasciar perdere tranquillamente.

lunedì 24 febbraio 2020

Vistoieri: 21-12-2012 La profezia dei Maya di Jason Bourque con A.J. Buckley, J. Staite, A. Dale, B. Ramsay, R. Ravanello



A volte mi chiedo che problema io abbia: a parte l'insonnia, il lavoro, gusti orridi e quant'altro. 
Oltre a Sofì e Luì che praticamente vivono a casa mia, si intende.
No, a parte questo, perchè.
Perchè diamine vado a recuperare film che definirli B movie sarebbe pure un complimento, al confronto dei quali quelli dell'Asylum sono oramai film d'autore, con stuolo di proseliti dietro che nemmeno Fellini?

I due protagonisti del, scusate la volgarità, film.



Forse perchè in tutti i film c'è sempre un'idea: brutta, riciclata, vista già ai tempi di Neanderthal, datata più dell'Odissea stessa.
E quindi le idee meritano sempre una chance.
Ovviamente, poi, ti scontri con la realtà di un film che è stato girato in 15 giorni, 15 giorni, 15 giorni, 15 giorni, scusate, nemmeno il pc lo accett15 giorni!!!!
Ed allora che pretendi.
Leggendo in giro ho scoperto che è stato in produzione tra il 4 ed il 19 maggio del 2010.
15 giorni!!
Come diamine si faccia a girare un film in 15 giorni, onestamente, non ho idea: posso provare anche una sorta di malata ammirazione verso gente del genere che riesce poi pure a vendere il proprio prodotto e, magari, a tirare su soldi.



Passo indietro, serio.
Di film catastrofici sul 2012 ne sono usciti a chili: letteralmente.
Da quelli con budget faraonici come l'omonimo "2012" con John Cusack che è attore che sopporto quanto un prurito sotto la pianta del piede, aiutato poi in italiano da un doppiaggio fastidiosissimo da parte di Oreste Baldini che riesce, senza offesa, a fartelo proprio odiare, a quelli girati con l'equivalente di un piatto di lenticchie e due ravanelli, in cui le scene di distruzione le ottieni scuotendo la telecamera per far vedere che c'è un terremoto.



E poi ci sono quelli come questo film di fascia intermediabassa che hanno effetti speciali terribili e sembrano anche volerci provare con una trama incasinata in cui si mescolano un buco nero galattico che sta per distruggere la Terra, una verga mistica, le teste Mohai, la costellazione del Cane Maggiore (!!!) ed un sistema di difesa globale inventato dai Maya attingendo a ...bho.

A questo punto mi ero già perso e ci avevo rinunciato a capirci qualcosa.




Che poi, voglio dire, ok non giudicare un libro dalla copertina, ma persino la locandina ha un che di riciclato assurdo. Per fortuna la trama spazzerà via questi dubbi dato raramente ho visto qualcosa di così fuori di testa ed assolutamente "originale".
Giustamente Amazon Prime Video non poteva non indicarmelo tra i suggeriti, questa perla di film.


TRAMA


Di che parla la, perdonate il termine, trama di questo film?
Attingendo a quelle che sono le reali credenze Maya, circa "l'occhio del Dio Celeste", l'allineamento cosmico di pianeti verso il centro della galassia verificatosi in coincidenza con il 21 dicembre 2012, il film immagina un buco nero mobile che si sta dirigendo verso la terra ingoiando pianeti e provocando sconvolgimenti globali tra cui terremoti che radono al suolo intere porzioni della Terra.

Ora, anche il più fanatico di questi film potrebbe obiettare che una cosa simile non è credibile nemmeno a sforzarcisi perchè se queste sono le catastrofi che si verificano a debita distanza di miliardi di anni luce, quando il buco nero arriva ad essere visibile dalla Terra minimo questa non doveva esserci nemmeno più, altro che intervenire per salvarla.
Ma vabbè, quello è il meno...circa.

L'infinitamente più figa locandina originale. 

Fa sempre piacere quando un film butta dentro settanta sottotrame differenti atte solo a presentare "il carattere" dei personaggi e poi se ne scorda quando crede che il pubblico sia oramai in confidenza con essi.

In ogni caso, guidati da una verga di metallo che nessuno sa riconoscere sulla Terra e che è in grado di donare una Seconda Vista, l'arte delle profezie, un tizio a caso di una casa editrice ed una paleontologa fastidiosa ed irritante arriveranno a scoprire che i Maya hanno creato delle teste mohai in perfetto allineamento con le stelle del Cane Maggiore e che attingendo a energie non meglio chiarite funzioneranno come sistema di difesa globale, distruggendo il malvagio buco nero.
Basta.


Questo è tutto il film: con un Alan Dale che si ricicla nella parte del cattivo - sul serio, serve il cattivo in un film del genere? Non bastano le catastrofi ed il buco nero? - dopo una carriera tra film horror e Lost e attori sui quali non mi dilungo, il film tuttavia non è recitato male.
E' il classico film sopra le righe che è lecito aspettarsi.

Immagino ci sia un pubblico affezionato per questa tipologia di film fantascienza/action vista la quantità assurda di titoli che ci sono con le medesime caratteristiche, specie recitative e di effetti speciali degni di qualche videogioco nonostante ci siano stati e ci siano ancora oggi persone che nella propria stanza, con un budget di nemmeno 10.000 $ riescono a tirare fuori cose pazzesche che nemmeno i cineasti ad Hollywood.

Si, è una scena del film. No, non è figa come sembra.

Eppure, come ho scritto, ammiro anche questo genere di cinema: non hai idee, non hai budget, non hai tempo, non hai... eppure riesci a fare un film. E riesci ad avere anche un seguito, per il tuo o i tuoi film: ed allora, alle volte, mi chiedo che cosa potrebbero fare persone tanto volenterose se, una volta tanto, si potessero cimentare con un budget davvero degno di questo nome.





Poi mi ricordo che certe domande non devo mai farmele.

lunedì 13 gennaio 2020

Fantasy News: Oscar 2020, le candidature

MIGLIOR FILM
Tutto secondo previsioni: abbiamo le nomination di "The Irishman" di Martin Scorsese (che è un film incredibile), "C'era una volta a... Hollywood" di Quentin Tarantino,  "1917" di Sam Mendes,  "Joker" di Todd Philips e "Parasite", che è un altro film eccellente realizzato dal regista sudcoreano Bong Joon-ho. 
Candidato outsider è invece "Ford vs Ferrari". 
In lizza anche "Jojo Rabbit", che è una commedia nera sul nazismo scritta, diretta, co-prodotta e interpretata da Taika Waititi (al quale ha partecipato anche la Johannson e che troveremo per questo come migliore attrice non protagonista) e l'arcinoto "Storia di un matrimonio" con Adam Driver e la predetta Scarlett Johansson, un dramma sentimentale firmato da Noah Baumbach.



MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Le nomination vanno ad Al Pacino e Joe Pesci entrambi candidati per "The Irishman", Tom Hanks per "Un amico straordinario", Brad Pitt , di recente insignito del premio Golden Globe per "C'era una volta a Hollywod" ed infine Anthony Hopkins per "I due papi". 



MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Miglior attrice non protagonista In questa categoria abbiamo Kathy Bathes "Richard Jewell", Laura Dern che ha ricevuto il Golden Globe per 'Storia di un matrimonio'), Scarlett Johansson ('Jojo Robbie'), Margot Robbie ("Bombshell"), Florence Pugh ("Piccole donne"). 




MIGLIOR ATTORE 
Qui un grande ballottaggio tra Adam Driver ("Storia di un matrimonio"), Leonardo DiCaprio per "C'era una volta a... Hollywood", Antonio Banderas ("Dolor y Gloria" di Pedro Almodovar, attore già premiato a Cannes per la pellicola)  e Jonathan Pryce per "I due Papi".
Nessuna sorpresa invece per la presenza in lizza del superfavorito (e forse potenzialmente superdeluso dato ho l'impressione sia serratissima e molto agguerrita la concorrenza) Joaquin Phoenix che abbiamo visto in splendida forma in "Joker", già premiato ai Golden Globe. 




MIGLIOR ATTRICE
Qui una grande letizia per me: Charlize Theron per "Bombshell", Scarlett Johansson per il ruolo di una moglie in via di separazione in "Un matrimonio" (candidato a miglior film, per inciso) che ha accompagnato Adam Driver anch'egli nominato (miglior attore), Saoirse Ronan per "Piccole donne", Cynthia Erivo per "Harriet" e infine una Renee Zellweger in grandissimo spolvero nel ruolo di Judy Garland nel film "Judy".




Ecco tutte le altre nomination!

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
C’era una volta… a Hollywood
Storia di un matrimonio
Parasite
Cena con delitto – Knives Out
1917

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Jojo Rabbit
Joker
Piccole donne
The Irishman
I due papi

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
Dov’è il mio corpo?
Klaus
Dragon Trainer – Il mondo nascosto
Toy Story 4
Missing Link

MIGLIOR FILM STRANIERO
Les Misérables (Francia)
Honeyland (Macedonia del Nord)
Corpus Christi (Polonia)
Parasite (Corea del Sud)
Dolor y Gloria (Spagna)

MIGLIOR DOCUMENTARIO
American Factory
The Cave
The Edge of Democracy
For Sama
Honeyland

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
In the Absence
Learning to Skateboard in a Warzone (Id You’re a Girl)
Life Overtakes Me
St. Louis Superman
Walk Run Cha-Cha

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Brotherhood
Nefta Football Club
The Neighbor’s Widow
Saria
A Sister

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO
Dcera
Hair Love
Kitbull
Memorable
Sister

MIGLIOR COLONNA SONORA
Joker
Piccole Donne
Storia di un matrimonio
1917
Star Wars: L’ascesa di Skywalker

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“I’m Standing With You” da Atto di fede
“Into the Unknown” da Frozen II – Il segreto di Arendelle
“Stand Up” da Harriet
“(I’m Gonna) Love Me Again” da Rocketman
“I Can’t Let You Throw Yourself Away” da Toy Story 4

MIGLIOR FOTOGRAFIA
1917
C’era una volta… a Hollywood
Joker
The Irishman
The Lighthouse

MIGLIOR EFFETTI SPECIALI (o “visual effects”)
Avengers: Endgame
The Irishman
Il re leone
1917
Star Wars: L’ascesa di Skywalker

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE
Bombshell
Joker
Judy
Maleficent – Signora del Male
1917

MIGLIOR SCENOGRAFIA
The Irishman
1917
C’era una volta… a Hollywood
Parasite
Jojo Rabbit

MIGLIORI COSTUMI
Joker
Piccole donne
C’era una volta… a Hollywood
The Irishman
Jojo Rabbit

MIGLIOR MONTAGGIO
Le Mans 66 – La grande sfida
The Irishman
Parasite
Jojo Rabbit
Joker

MIGLIOR SONORO (o "sound editing”)
1917
Le Mans 66 – La grande sfida
Joker
C’era una volta… a Hollywood
Star Wars: L’ascesa di Skywalker

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO (o “sound mixing”)
1917
Le Mans 66 – La grande sfida
Joker
C’era una volta… a Hollywood
Ad Astra

venerdì 6 dicembre 2019

Fantasy News: Checco Zalone torna al cinema dal 1 gennaio 2020 ed è già tormentone! Ma che c'entra Adrian?

Con quello che sembra più un videoclip che un reale trailer - e forse è proprio così dato esso non svela quasi nulla della trama se non , forse, la tematica - Checco Zalone si presenta sul proprio canale di Youtube con un tormentone notevole. Ma che c'entra Adrian di Adriano Celentano? E Toto Cutugno? Vediamo un po'...





Tanto per cominciare, Checco Zalone è riuscito in questi anni a restare sostanzialmente bipartisan nelle tematiche sociali e abbastanza avulso da quelle politiche. 
Per quanto la comicità passi anche per la satira, questi tratti sono più marcati in un Antonio Albanese, per dire, che non nel comico che ha scoperto una notevole verve creativa e di funzionare abbastanza bene anche al cinema il quale, per questa specifica occasione, vestirà anche i panni di regista, al suo esordio.

Per chi non l'avesse ancora visto, ecco il trailer diffuso sul canale YouTube del comico che, a dirla tutta, è abbastanza piccolino, stranamente aggirandosi ad oggi su nemmeno 29.000 utenti .
Il film si intitolerà Tolo Tolo.



Come si può vedere e, soprattutto, ascoltare, la tematica trattata dovrebbe essere l'immigrazione, i porti chiusi, e una nemmeno velata presa per i fondelli a Salvini, contando che la posa assunta ad un certo punto da Zalone, sul balcone, ricordi sia l'ex Ministro dell'Interno che, a voler proprio fare i complottari, il Duce al minuto 2:30.
Certo, quel "prima l'italiano" è davvero rivelatore a dire poco, ma per chi ha orecchio è intanto difficile non scorgere le premesse per un insospettabile tormentone musicale che ricorda, nella vocalità ma anche nella composizione ritmica, tanto Adriano Celentano e Toto Cutugno, specie quando Celentano si rifaceva a Cutugno.
Di certo non manca una sorta di citazionismo spinto, ed il fatto che certe tematiche siano state affrontate con più sagacia in un video musicale di due minuti rispetto ad altre opere, tra cui Adrian stesso che pur abbracciando tematiche decisamente più ecologiste e politiche falliva in pieno nel tentativo di rendere coerenti e comprensibili i messaggi.
Le riprese sono state realizzate, per così dire, d'eccezione dato che il video è stato girato in diverse zone di Roma: tra di esse, anche il quartiere Bologna, nel caseggiato popolare che si è prestato quale set del film di Ettore Scola “Una giornata Particolare” con Marcello Mastroianni e Sofia Loren.

Per il poco che della trama potrebbe essere trapelato, ammesso però siano notizie attendibili, Checco dovrebbe interpretare come al solito sè stesso in qualità di un cantante neomelodico che, in compagnia di un carabiniere, fugge finendo in Africa.
Non è noto nemmeno se le comparse che si sono avvicendate nel video appariranno nell'effettivo film: tra coloro che lamentano un approccio "populista" di Zalone al problema immigrazione, a coloro che invece giudicano positivamente una svolta decisa - c'è chi definisce legata al PD questo genere di impostazione - il semplice video ha spaccato già e suscitato curiosità. Non resta, dunque, che attendere l'arrivo del film nelle sale: nel frattempo, il primo fenomeno di "presa in giro" del nuovo anno è già stato aggiudicato da Tolo Tolo.