martedì 22 ottobre 2019

Fantasy News: Netflix vuole togliere la condivisione degli account ?!?! Maccheddavero?



Il colosso dello streaming legale pare abbia intenzione di rimuovere la condivisione dell'account tra più persone, proprio quello che era il punto di forza e, diciamolo, l'elemento appetitoso che invogliava a sottoscrivere un abbonamento mensile che, nella sua forma più efficiente e ottimizzata, comporta comunque un esborso notevole. Ma che senso ha questa manovra? E perchè?
Andiamolo a scoprire! (Immaginate la voce di Gerry Polemica)



guidaci, o Vate, nella ricerca della Verità

Netflix, arrivata in Italia nel 2015, è da allora il principale punto di riferimento per chi si è affacciato solo di recente alla realtà dello Streaming, scoprendo cosa significhi poter avere a disposizione un "palinsesto", una offerta ampia, in costante evoluzione, che garantisca accesso a contenuti in larga quantità e di alta qualità: non è un caso questa elisione, perchè si è parlato di recente di come il Capostipite stia venendo superato da altri competitors quali Amazon Prime Video su tutti, che offre moltissimi contenuti interessanti ad un prezzo decisamente più abbordabile; non è certamente un caso quello che ha spinto Netflix ad indebitarsi di altri DUE MILIARDI di dollari per produrre contenuti nuovi, considerando la tendenza che ha a tirare fino allo sfinimento serie ottime che però pur latitando vengono rinnovate per sfruttare il fandom consolidato: La Casa di Carta, arrivata alla 4° stagione e già rinnovata per la 5° ne è un esempio, ma anche Tredici/13 Reasons Why sono solo esempi famosi di serie tirate per le lunghe. I due miliardi famosi, per inciso, sono stati deliberati per la seconda volta nel 2019 segno che Netflix desidera crearsi già delle alternative e degli strumenti per evitare l'emorragia possibile di iscritti che è verosimile ci sarà quando le nuove piattaforme, tra cui Disney+ e Apple+ arriveranno concretamente sul mercato: non a caso, l'impensabile accordo tra il colosso e Sky per una partnership congiunta e un pacchetto che permetta con poca differenza di costo di sottoscrivere Netflix per i tesserati Sky e viceversa va letto e considerato un altro mezzo con cui solo unendoti ad un avversario puoi fronteggiare un nemico comune ed è anche per questo che sono stati di recente presentati pacchetti economici per vari paesi, come l'India, a tre euro al mese per i soli dispositivi mobili, e si sta pensando di fare lo stesso con altri paesi aventi economia similare.
Difatti, si legge "[...]because we think there are other markets which has [sic] similar conditions that make it likely that that's going to be successful for us there as well." (perché pensiamo che ci siano altri mercati che hanno [sic] condizioni simili che rendono probabile che avrà successo anche per noi.) (fonte: Androidpolice).





Ma come mai ora Netflix vuole ridurre o monitorare la condivisione degli account?
Sembra incredibile, ma Netflix si è accorto che FORSE, dato il costo non proprio a buon mercato per un pacchetto completo - circa 16 euro al mese, comunque assai meno di ciò che Sky costa oggi giorno ma una enormità se paragonato ad Amazon Prime Video (36 euro ANNUI compresi i servizi di spedizione di Amazon Prime), le persone hanno la tendenza a sottoscriverlo, si, ma a condividere l'account con altre persone di famiglia o fuori dalla famiglia: che stranezza, vero (potete immaginare un tono ironico e sarcastico insieme)?

La cosa bizzarra è che il metodo di penetrazione del mercato da parte di Netflix, prima Oltreoceano e poi qui da noi, era proprio quello di condividere l'account e dividere le spese, avendo così accesso ad una offerta piena e soddisfacente con un costo tutto sommato irrisorio.
Il punto è che però sfugge forse a Netflix che non tutti hanno sempre e comunque nel proprio nucleo familiare ben 4 teste/account da condividere: per gente normale che lavora è difficile che fuori di casa si possa utilizzare il proprio smartphone per seguire le serie preferite - certo, capita alle volte di vedere chi passeggia con la testa china sul telefono perchè segue un episodio rubando i minuti di visione tra una fermata del pullman ed i cento, centocinquanta metri che separano dal posto di lavoro; ma, restando nei grandi numeri, ecco, non capita spesso. 
Quindi, di solito uno o due account massimo, in una famiglia, bastano e avanzano.
Ciò spiega il perchè in tanti si trovino a condividere account e spese con amici o parenti fuori dal nucleo familiare che, invece, apparentemente per Netflix voleva essere il fulcro dell'offerta (forse Netflix ama la famiglia tradizionale?).
Tuttavia, laddove per una singola famiglia il costo di 16 euro può essere un problema, se sommato alle numerose altre spese presenti (o magari altre piattaforme di streaming presenti o future- di nuovo, Disney+), 4 euro a famiglia lo sono magari di meno se diviso con altri tre dispositivi o device di uso domestico in altrettanti nuclei familiari.
E non dimentichiamo che se per caso fosse necessario avere un quinto od un sesto account per altrettanti devices, ci si troverebbe a dover sottoscrivere una nuova offerta e questo farebbe levitare tantissimo i costi.
Va anche precisato che si parla sempre di flussi simultanei nel numero da 1 a 4, giusto per dire le cose come stanno.


In questo senso, Amazon Prime Video gioca su di un altro pianeta: non solo contenuti interessanti o comunque famosi - Fear The Walking Dead, The Widow, The Boys, The Terror, The Man in High Castle e dozzine di altri- ma un account libero di essere usato da chi vuole
Nonostante questo, paradossalmente, APV soffre meno il problema della condivisione "libertina" dell'account di Netflix: perchè? 
Perchè, semplicemente, essendo compreso anche l'abbonamento alle spedizioni Amazon Prime, ed impiegandolo le persone per i propri acquisti, con documenti finanziari di pagamento spesso già caricati e pronti all'utilizzo, la gente è meno propensa a condividere il proprio account con altri familiari, amici, terzi in genere. 

Certo che se poi i soldi si spendono per un adattamento italiano mediocre...


Ora: al di là del fatto che Netflix resta comunque una realtà consolidata e "sana", visto che ha registrato un boom di ricavi (1,47 dollari ad azione contro 1,04 stimati lo scorso mese) e che alcune delle sue serie sono capisaldi visti da decine di milioni di spettatori - una su tutte, Stranger Things, oltre 60 milioni di persone- e che resta da vedere come si svolgerà questa Guerra tra gli Streamers sempre più avvincente, è pur vero che il fenomeno della condivisione dell'account fuori dalla propria famiglia, vietato dalle norme contrattuali, è diventato per Hastings & Randolph, i due founder, un considerevole problema visto che più condivisioni significano, banalmente, molti meno ricavi ed anche un problema di immagine, all'alba della concorrenza da parte degli altri competitors già cità.
A leggere tra le parole nel comunicato, il cui video trovate qui sotto, la soluzione che Netflix vorrebbe adottare dovrebbe essere "friendly", amichevole, per gli utenti: l'idea è quella di controllare, probabilmente tramite IP, l'origine del flusso di dati di streaming e bloccare quelli che giungono da altre fonti, il che però potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi.



E voi che ne pensate? E' una manovra giusta? E' qualcosa di sensato o rischia di diventare un boomerang che tornerà in faccia a Netflix causando una emorragia di abbonamenti?

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