mercoledì 13 agosto 2025

[VistoIeri] Ushio e Tora Vs Demon Slayer: due storie, una stessa ombra

Cari bambini, oggi voglio raccontarvi una storia:

 

"Una coppia composta da alleati improbabili — un umano e un demone


inizia ad affrontare una serie di sfide sempre più ardue,
combattendo con una lama sacra, antica, diversa da tutte le altre.


Mentre i nemici si fanno più forti,
emergono verità dimenticate, legami spezzati, eredità nascoste.


La loro battaglia non è solo contro i mostri —
è contro il peso del passato.

Intorno a loro, una congrega che ora li affianca, ora li ostacola.
Vecchi giuramenti, leggi ferree, sospetti e paura del diverso.

Al vertice, un Capofamiglia cieco o malato,
che osserva, guida e giudica, trattenendo a stento le tensioni interne.

Questo è Ushio e Tora."


Mmmmm no, dai. 
Riproviamoci dato che, forse, ho sbagliato qualcosa.

"Una coppia composta da alleati improbabili — un umano e un demone


inizia ad affrontare una serie di sfide sempre più ardue,
combattendo con una lama sacra, antica, diversa da tutte le altre.


Mentre i nemici si fanno più forti,
emergono verità dimenticate, legami spezzati, eredità nascoste.


La loro battaglia non è solo contro i mostri —
è contro il peso del passato.


Intorno a loro, una congrega che ora li affianca, ora li ostacola.
Vecchi giuramenti, leggi ferree, sospetti e paura del diverso.


Al vertice, un Capofamiglia cieco o malato,
che osserva, guida e giudica, trattenendo a stento le tensioni interne.


Questo è Demon Slayer"


Ecco, bambini:  questa è la storia di due eroi che sfidano il destino,
mano nella mano con il proprio apparente nemico giurato.

Chiusa l'introduzione e la favoletta, spero che vi piacciano i confronti perchè oggi iniziamo ad esplorare due opere particolarmente vicine, ma che hanno vissuto delle fortune assai differenti: Ushio e Tora, opera del mangaka Kazuhiro Fujita, che vede le sorti di Ushio, un comune studente delle scuole medie che un giorno, malauguratamente, estrae la Lancia della Bestia che teneva imprigionato un potente demone nella cantina di casa sua; e Demon Slayer, manga realizzato da Koyoharu Gotōge, in cui il giovane Kamaro Tanjiro sopravvive fortunosamente allo sterminio della propria famiglia ad opera di un demone, il quale per di più ha anche contaminato col proprio sangue l'unica altra superstite, sua sorella minore, Nezuko.
Sia Ushio che Tanjiro inizieranno quindi ad accompagnarsi a creature che, sulla carta, potrebbero ucciderli in qualsiasi momento, e questo tipo di strana alleanza - e, nel caso di Tanjiro e Nezuko, vincoli di parentela - viene vista con sospetto se non vero e proprio rifiuto da parte di coloro che verranno ad incrociare il loro cammino o almeno da una parte di essi.

Questa, quindi, non è (solo) una recensione.
È un confronto tra due riflessi, tra ciò che è venuto prima e ciò che è venuto dopo.

Un confronto tra chi ha aperto la via… e chi l’ha percorsa con passi di fuoco.



Due opere a confronto: l'anime

In questo articolo metterò a confronto queste due serie animate apparentemente lontane ma sorprendentemente simili, esplorando personaggi, tematiche, stile, animazione, musica e struttura narrativa. E lo farò con gli occhi di chi è cresciuto con Ushio e Tora e si ritrova oggi travolto dall’impatto visivo e commerciale di Demon Slayer.

Al di là di quelle che sono le evidenti similitudini da me esposte, e che volendo potrebbero anche essere più numerose, vorrei offrire un minimo di contesto: Ushio e Tora è stato un manga per me importante, perchè andava a coprire un vuoto che diverse pubblicazioni di quegli anni, via via andandosi ad esaurire, stavano lasciando nel mio cuore.
Non soltanto, come molti prodotti della ex Granata Press, Ushio e Tora venne ripubblicato a partire dal numero 1 in una veste migliore e meno s-granata (ahahahha) come quelle a cui eravamo abituati con la citata GP, che si occupava anche di prodotti parecchio importanti quali Ken Il Guerriero, Saint Seiya/I Cavalieri dello Zodiaco e di Bastard!!, ma vennero curati meglio i dialoghi grazie ad un adattamento molto fedele, attento all'italiano che però mantenesse il tono e la "sonorità" di atmosfere lontane, legate al folklore del Giappone e della Cina, qual'è l'aspetto più affascinante dell'opera di U&T.
Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, gli anime legati alle tradizioni nipponiche o derivative da esse hanno preso piede: Naruto su tutti, Solo Levening o il qui presente Demon Slayer.
Quando mi sono imbattuto in quest'ultimo, devo dire, sono rimasto un attimo perplesso: a parte il nome, che richiamava un altro prodotto simile (Slayer, appunto, da non confondere nemmeno con The Slayers), in cui un ragazzo dava la caccia ai demoni con Onikirimaru, una spada ricavata dal proprio stesso corno, in quanto egli era (stato) un Oni, tipica figura demoniaca del Sol Levante, ebbene guardando alcune tavole e leggendo qua e la in rete, ho iniziato a riscontrare una serie di somiglianze con Ushio e Tora.


Due prodotti con nomi sicuramente assonanti ma poche analogie


Tuttavia, non è mia intenzione mettere a confronto il manga disegnato da Kazuhiro Fujita, che mi recavo ad acquistare in anteprima di ben quindici giorni insieme ai numeri di Dragon Ball presso Ruvo di Puglia, prendendo assieme a degli amici il pullman per recarci in quella che all'epoca era forse l'unica fumetteria e finestra aperta sul mercato proveniente dal Sol Levante - VHS di anime, magliette, gadget, manga e riviste di settore oltre che, nemmeno a dirlo, a materiale un po' più adulto che però oggi farebbe ridere un bambino di 12 anni.
Questo perchè, per assoluta onestà intellettuale, circa DS sono anime only, e quindi sarei oltremodo disonesto a paragonare anche la lore di un'opera che su carta è senz'altro approfondita meglio rispetto a quanto si possa vedere.

Ragion per cui, pur avendo una ottima memoria e ricordando abbastanza bene il manga di Ushio e Tora, ho deciso di mettere a confronto solo la trasposizione animata di U&T con DS: questo non per giudicare l'opera migliore in assoluto, dato che il gusto soggettivo non può essere disatteso, e che la recensione "oggettiva" è abbastanza una balla.

Ci sono senz'altro delle qualità che si possono evidenziare oggettivamente: pulizia del disegno, velocità delle animazioni, colonna sonora se adeguata o meno al contesto e la trama, ossia il modo in cui la storia viene narrata. 
Inoltre, essendo opere che alle volte puntano ad alleggerire le tematiche con una certa dose di comicità visiva, quali personaggi rappresentati in modo buffo, anche la componente umoristica verrà presa in esame. 


Apprestiamoci dunque all'inizio di un viaggio che ci terrà compagnia per tutto il mese di agosto.

- Leo Lordgirsa d'Amato - 

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